Si inizia con l’editoriale del nostro direttore responsabile Avv. Giuseppe Lepore dal titolo L’UOMO E’ MISURA DI TUTTE LE COSE ANCHE DI DIO .
Dalla rivista ASFINANZA l’avv. Lepore scrive
“Abbiamo mandato il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a trattare il nostro futuro con lo Zar Vladimir Putin!
Basterebbe questo dato di fatto a farci comprendere quanto l’Italia e l’intera Europa abbiano, inspiegabilmente, sottovalutato il rischio della guerra nel cuore del nostro continente.
Eppure, erano più di sette anni che la Russia premeditava ed organizzava l’invasione dell’Ucraina:
l’annessione della Crimea alla Grande Madre Russia, avvenuta pochi anni or sono, non ci ha insegnato nulla ed era un ricordo lontano e sbiadito caduto nel dimenticatoio della nostra presunzione “politically correct”.
Per anni, ci siamo riempiti la bocca di frasi fatte e pensieri omologati a tutela virtuale dei c.d. diritti umani facendo finta di non vedere ciò che stava accadendo nel cuore della vecchia Europa.
La guerra, ovvero la lotta armata fra Stati o coalizioni per la risoluzione di una controversia internazionale più o meno direttamente motivata da veri o presunti (ma in ogni caso parziali) conflitti di interessi ideologici ed economici, non ammessa dalla coscienza giuridica moderna, sembrava un concetto ormai desueto, legato a culture che ritenevamo, ingiustamente, lontane dalla nostra realtà e dal nostro, limitato, vivere quotidiano.
La guerra, idea filosofica sinistra ed aberrante, sembrava un’ipotesi concettuale relegata a situazioni sociologiche da noi, colti ed evoluti europei, abbandonata da tempo nella convinzione che l’opulenza del nostro obnubilante benessere potesse essere il nuovo oppio dei popoli
Ma ci sbagliavamo !!
La Russia (rectius: Vladimir Putin) ha tolto gli smartphone ai soldati e ha dato loro armi avanzatissime per invadere l’Ucraina, rea di aver scelto, quasi liberamente, il modello socio-culturale occidentale, con qualche “piccolo” aiuto da parte degli USA, tesi, sempre più, a riconquistare quel ruolo di grande potenza internazionale che, invero, sembra aver perso negli anni a causa di scelte di politica estera, per usare un eufemismo, non proprio lungimiranti.
Per essere più chiari, ma questa è solo una mia opinione, gli americani è dai tempi dei missili a Cuba che continuano ad inanellare errori strategici madornali.
Certo è che oggi, il mondo occidentale, si è trovato completamente spiazzato ed impreparato ad affrontare l’invasione, dal sapore sovietico, mossa nei confronti di una nazione che è parte, quantomeno geograficamente, della nostra vecchia e cara Europa.
I nostri governanti sono riusciti a reagire col buonismo che li caratterizza agendo attraverso i brontosauri diplomatici – le ormai obsolete Agenzie Internazionali – che, ancora una volta hanno dimostrato la loro più totale inefficienza ed inadeguatezza.
Parlare di sanzioni economiche, invero piuttosto ridotte per non ledere gli interessi di chi le applichi, dinanzi alla morte di centinaia di vite umane, vuol dire aver perso la misura delle cose.
L’uomo è la misura di tutte le cose, per usare un concetto di platoniana memoria, anche di Dio, visto che anche lui non può che relazionarsi con ciascuna persona. .
Dilaniata per anni da ideologie ed astrazioni, l’Europa, all’indomani del crollo del muro di Berlino, dopo la guerra in Jugoslavia, superata la crisi dei mutui subprime, appena uscita dalla epidemia Covid, si affaccia sulla scena internazionale abbracciando un nuovo modello d’economia, ispirata ad un sistema di capitalismo sostenibile, a misura d’uomo. .
Dobbiamo, allora, abbandonare tutti gli interessi di parte e avere come unico obiettivo la salvezza delle vite umane.
Ed è questa la sfida lanciata alla rediviva Unione Sovietica, a quell’Oriente che è parte dell’anima della Russia e che è da sempre indomitamente altro dall’Occidente.
Solo tutelando la vita e l’essere umano si potrà sconfiggere la guerra ed, in particolare, questa guerra: l’unico modo per fermare lo Zar è risvegliare la coscienza del popolo russo facendo comprendere a tutti che la guerra è una sconfitta per entrambe i contendenti e che dal sangue non escono vincitori.
Non credo nella guerra, non credo nelle sanzioni ma credo nell’uomo.
Svegliati popolo russo dal tuo storico torpore e combatti con noi per la pace e per la libertà!
Avv. Giuseppe Lepore Direttore Responsabile AS Finanza