Presentazione del Master in Manager dei processi innovativi per le start up culturali e creative.
Il Master è nato nel 2018 da una felice sinergia tra l’Università di Camerino e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno per portare in una zona montana colpita dal sisma del 2016 la formazione universitaria, con il Master da me diretto, e quattro corsi professionalizzanti sulle eccellenze del territorio (costruzioni innovative ma rispettose del genius loci, piccola ricettività, tradizione pastaia e norcina). Il luogo prescelto è stato la città di Amandola, situata a ridosso dei Monti Sibillini nel territorio dell’omonimo parco nazionale, in posizione strategica perché al confine tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. L’obiettivo è di rivitalizzare e rilanciare quei territori, bellissimi ma minacciati da uno spopolamento sempre maggiore e progressivo soprattutto dopo il sisma, mediante la formazione di figure manageriali che possano attivare o contribuire ad attivare nuove attività imprenditoriali, specialmente in ambito culturale e creativo.
Il Master è rivolto a chiunque voglia acquisire competenze manageriali, che si tratti di imprenditori individuali o collettivi, profit o non profit, ovvero di gestori e consulenti di imprese culturali e creative. Le Marche hanno notevoli giacimenti culturali e naturalistici, sono una regione che io definisco “dalla bellezza diffusa”. C’è qualcosa di bello da vedere e da vivere in ogni parte di questo territorio. Il compito del Master è accendere la scintilla perché si attivino iniziative per gestire in maniera professionale e sostenibile questo patrimonio di opportunità, molte delle quali non sono sfruttate o sono poco valorizzate. Ed è un peccato perchè ne abbiamo un gran bisogno.
Fare impresa non è facile, per avviare una Start Up occorre un business plan innovativo.
Il percorso formativo del Master è articolato in sei moduli che partono dal concepimento dell’idea imprenditoriale ed accompagnano gli studenti fino al lancio sul mercato dell’impresa che realizza l’idea. Si parte dal primo modulo, che aiuta a capire quale forma organizzativa dell’impresa sia la più adatta (e l’opzione della start up è solo una delle possibili), per poi formarsi nelle modalità di finanziamento delle imprese, nella progettazione, business plan e ricerca di bandi, nel management della cultura, con due focus particolari, uno sull’innovazione in campo agroalimentare, dato che siamo una regione con una forte vocazione agricola e molto attenta alla valorizzazione delle tipicità agroalimentari, l’altro sulla progettazione e sul design innovativo con competenze digitali. E non si tratta di linee discordanti tra loro: gli studenti, per esempio, hanno visto come si possa realizzare un nuovo tipo di pasta alimentare con la stampante 3D…
L’obiettivo del master è quello di porre le fondamenta per una
ricostruzione immateriale del territorio, aspettando quella materiale.
Paradossalmente si può dire che le aree interne colpite dal sisma del 2016 si sono per certi aspetti trovate ad essere più attrezzate di altre per fronteggiare la crisi pandemica. Faccio due esempi, uno apparentemente banale e uno molto meno. Nel primo senso, quattro anni fa la mia Università ha ripreso tutte le attività didattiche e di ricerca neppure un mese dopo le scosse perché ha valorizzato infrastrutture preesistenti – come il nuovo campus, dove si sono spostati il Rettorato, gli uffici amministrativi e la Scuola di Giurisprudenza, prima ospitate nella sede storica di Palazzo Ducale, oggi inagibile – ed investito in nuove, come la piattaforma di streaming. Quando è arrivato il covid ci siamo riconvertiti alla didattica interamente a distanza senza soluzione di continuità perché tutti, studenti, docenti e personale amministrativo, avevano già familiarità con lo strumento. In alcuni casi si è fatto addirittura qualche progresso, innovando il format didattico, fermo alla tradizionale lezione frontale, introducendo contenuti multimediali, testimonianze e momenti tipo talk, e gli studenti hanno molto apprezzato. Nel secondo senso, da molto tempo ormai Unicam punta forte sulla terza missione, sul dialogo con il territorio, sull’integrazione con i sistemi produttivi locali, con il mondo delle imprese, attivando processi di filiera e facendo sistema. Unicam non è una università “del” territorio, ma “nel” territorio e “per il” territorio. Questa propensione al gioco di squadra è aumentata proprio in seguito all’emergenza sisma. Nella nuova emergenza stiamo continuando su questa strada e i risultati si vedono: ad esempio, i flussi turistici la scorsa estate hanno premiato le zone interne.
Tutto questo è quella che la governance del nostro Ateneo chiama la ricostruzione immateriale. Ora però è il momento cruciale per attivare anche la ricostruzione materiale secondo un modello reticolare innovativo, spendendo bene le risorse disponibili.
La prossima tappa è, traducendo praticamente alla lettera… The Next Stop, un progetto nato proprio all’interno del Master tra docenti e studenti e sviluppato in collaborazione con l’ANGI, Associazione Italiana Giovani Innovatori, per raccontare nuovi scenari di produzione culturale mirati alla divulgazione di competenze tecniche nei settori più attuali del mondo dell’innovazione.
Il format degli eventi è stato pensato come uno spazio per l’incontro delle forze creative e produttive del territorio marchigiano, dove creare momenti di riflessione per definire scenari, strategie e avviare progetti. Siamo partiti con un evento di lancio il 26 novembre, al quale hanno partecipato personalità di rilievo del mondo della cultura, delle imprese e delle istituzioni, dall’archistar Stefano Boeri all’Assessore al bilancio e alla ricostruzione della Regione Marche Guido Castelli, dal Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione Giovanni Legnini al Direttore Esecutivo dell’ENIT Gianni Bastianelli. L’evento può essere rivisto in differita sul canale YouTube di Unicam (VideoUnicam).
Dal 3 dicembre 2020, sulle piattaforme streaming e sui canali social di Unicam, ANGI e The Next Stop, andranno in onda con cadenza settimanale dei talk della durata di circa 2 ore con alcuni tra i maggiori esperti di innovazione e management culturale. Il programma dei talk è consultabile in https://www.thenextstop.eu/Edizione_Camerino_2020/
Francesco Casale presidente del Comitato scientifico ASFINANZA
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Vedi anche https://www.asfinanza.com/beni-culturali-innovazione-creativita-progetti/