Intervista all’onorevole Marco Osnato.
Atteso per domani il Consiglio dei Ministri per l’approvazione del decreto legge con le ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica del coronavirus. Abbiamo approfittato di questo spazio di attesa per intervistare Marco Osnato, Deputato nella circoscrizione Lombardia 2 e componente della VI Commissione “Finanze” della Camera dei Deputati, per avere l’opinione di qualcuno che segue da vicino le vicende legislative che interessano in questo momento il nostro Paese e immaginare i probabili sviluppi che seguiranno.
Per prima cosa siamo interessati a conoscere l’opinione del deputato intorno ai possibili esiti degli interventi pronosticati dal governo e le possibilità di frizione con le istituzioni europee e gli equilibri finanziari mondiali.
On. Osnato, In base alle dichiarazioni di mercoledì 11 marzo del Ministro dell’Economia il pacchetto di misure a sostegno della crisi, di cui si prevede a breve l’approvazione, si articola in quattro pilastri della sanità, del lavoro, della liquidità, con appello alla responsabilità sociale delle banche (attraverso la previsione di finanziamenti agevolati e sospensione dei mutui)… Gualtieri ha dichiarato di ritenere necessario un sostegno della BCE rispetto a tali interventi. Secondo lei la nuova governance della BCE potrà assecondare tali istanze?
L’esordio di ieri è stato esemplificativo di una disattenzione rispetto alle sfide e le dinamiche che attraversano i singoli paesi e di un sostanziale allontanamento dalle politiche messe in atto da Draghi.
La crisi mostra il diverso approccio all’emergenza dei vari Paesi. Si va da soluzioni iperliberiste (Regno Unito e USA) a soluzioni “per così dire” dirigiste (Cina e Russia). Secondo lei il modello europeo di economia sociale di mercato è in discussione in questo nuovo contesto?
Secondo me non c’è una ricetta unica. Ogni paese reagisce nel solco tracciato da elementi identitari, caratteristiche sociali ed equilibri contingenti. Ad ogni modo l’emergenza in corso ha costretto anche i Paesi con più forte tradizione liberista, come USA e Regno Unito, a introdurre alcune soluzioni più attente al sociale, garantendo più alti livelli di welfare. Trump ha dichiarato che ci sarà assistenza statale per i malati di Coronavirus ed a soluzioni simile arrivano anche Boris Johnson.
Un tema che abbiamo già affrontato come AS Finanza è quello collegato al principio della responsabilità sociale dell’impresa, vogliamo sapere quali sono le risposte della politica sul punto.
Il modello di Economia Sociale di Mercato può nell’emergenza compiere dei passi avanti?
Io sono favorevole ad un’Economia Sociale di Mercato, che però in questo momento è completamente annacquata dalle posizioni tecnocratiche delle Istituzioni dell’Unione Europea. Il concetto di Economia Sociale di Mercato per definizione si relaziona in modo contiguo con quello di comunità.
La tutela di questo paradigma va quindi di pari passo con la difesa della comunità, in tutte le sue espressioni. Ecco perché, a partire dalla persona, ritengo importante favorire la tutela della famiglia della nazione ed infine dell’Europa.
Auspicherei pertanto un passo avanti in questa direzione che potrà essere percorsa solo quando gli organismi europei considereranno in modo diverso e più deciso le singole realtà nazionali.
I principi solidaristici tra i diversi Paesi europei devono essere difesi in questa situazione di emergenza?
I principi solidaristici sono in crisi da prima di questi ultimi eventi, non essendo mai stati rispettati né dai provvedimenti economici, né da quelli sociali, né da quelli fiscali già prima dell’avvento del Coronavirus. Rispetto al passato non si registra ancora un cambio di passo: ogni paese va nella propria direzione, senza considerare in alcun modo l’esempio dell’Italia, che è stata la prima nazione colpita. Immagino, però, che per dare delle risposte al dramma che stiamo vivendo, anche l’Europa dovrà muoversi nella direzione del cambiamento, superando una concezione prettamente economica dell’Unione e facendo prevalere una visione più attenta al Sociale.
In conclusione, dunque, l’auspicio dell’onorevole Marco Osnato è che partendo da questo dramma l’Europa riconosca valori, tradizioni, eccellenze nazionali e che le valorizzi come opportunità per l’intero sistema economico europeo, senza più mortificare i singoli Paesi, con interventi esogeni che servono solo a seguire flussi collegati a movimenti economici globali, ma non supportano la crescita e lo sviluppo del territorio.
Di avv. Valentina Augello, Studio Lepore Associazione Professionale.
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