Cos’è il Patent Box e come aiuta le aziende italiane.
L’accesso al beneficio è consentito ad ogni soggetto fiscalmente residente in Italia che eserciti attività di impresa commerciale, nonché a società od enti non residenti che presentano determinati requisiti (residenza in un Paese con cui sia in vigore una convenzione contro le doppie imposizioni e che assicuri un effettivo scambio di informazioni).
L’agevolazione consiste in una progressiva detassazione ai fini IRES, che arriva fino al 50%, di quella quota di reddito prodotta attraverso l’utilizzo – diretto o indiretto (eventualmente tramite la costituzione di una c.d. IP company) – del bene immateriale.
Si puntualizza come l’utilizzo indiretto del bene agevolabile attraverso la costituzione di una eventuale Ip company (Intellectual Property company cioè una società costituita allo scopo di concentrare i beni immateriali) può essere effettuata dal gruppo di società a cui appartiene la società stessa e serve anche a consentire una più facile gestione dei flussi economici correlati allo sfruttamento dei beni immateriali (patent box).
L’opzione per la tassazione agevolata ha una durata pari a cinque periodi d’imposta, è irrevocabile ed è rinnovabile.
Il beneficio è subordinato ad una particolare procedura di calcolo del reddito agevolabile. Per i soli utilizzatori diretti del bene è richiesto anche il previo esperimento della procedura di ruling con l’Agenzia delle Entrate.
Le PMI hanno oggi a disposizione 2 opzioni:
- una modalità semplificata di accesso al Patent box, consistente nella adesione alle percentuali di redditività proposte dall’Ufficio;
- la possibilità di procedere alla autoliquidazione del reddito agevolabile senza isntaurare il procedimento di ruling con l’Agenzia delle entrate.
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Vedi anche https://www.asfinanza.com/i-nuovi-crediti-dimposta-per-lacquisto-dei-beni-strumentali/
