a cura di Maria Francesca LEPORE – Analista Finanziaria
Il termine Metaverso è il risultato della crasi tra il prefisso “meta”, dal greco: oltre, e il sostantivo inglese “universe”. Appare per la prima volta nel 1992 grazie al romanzo postcyberpunk “Snow Crash” dello scrittore statunitense Neal Stephenson. Il vocabolo indicava una realtà virtuale condivisa tra gli utenti attraverso la rete.
Nell’Ottobre 2021 Facebook cambia nome in Meta Platforms Inc. e assume in Europa 10’000 impiegati incaricati di creare una realtà virtuale mai vista prima.
Oggi il Metaverso è una vera e propria realtà aumentata: un insieme di luoghi in cui muoversi virtualmente lasciando segni permanenti.
L’intento non è quello di creare un universo digitale alternativo al nostro, bensì quello di sviluppare un’integrazione fra i due.
Gli spazi tridimensionali che compongono il Metaverso permettono agli utenti di muoversi liberamente utilizzando degli avatar.
La permanenza all’interno delle aree non si limita ad un approccio passivo: gli utenti possono interagire tra di loro, costruire, lavorare e persino stipulare accordi commerciali.
La continuità tra ciò che accade all’interno della realtà aumentata e il mondo reale viene garantita dall’utilizzo di “Blockchain”.
Questa particolare struttura dati permette di rendere gli atti compiuti durante il soggiorno nel Metaverso immutabili.
Si presenta come un vero e proprio registro digitale diviso in blocchi, in grado di espandersi rispettando la cronologia delle azioni.
I dati registrati dalle Blockchain non sono modificabili né eliminabili.
Il progetto portato avanti dai creatori del Metaverso è di fornire una realtà compartecipativa accessibile a chiunque tramite l’utilizzo della rete. Si tratta di una struttura tecnica condivisa, non di una proprietà aziendale.
L’accesso al Metaverso è consentito agli utenti registrati in piattaforme apposite e muniti di un visore adatto alla realtà aumenta o, in alternativa, altre tecnologie di realtà ibride.
I luoghi, gli spazi e gli oggetti possono essere creati ed impiegati virtualmente dagli utilizzatori mettendoli a disposizione di altri fruitori.
Alla base dell’interoperabilità vi è la garanzia della proprietà digitale e standard tecnici compatibili.
I mezzi di scambio sono assicurati dal portafoglio crittografico: un software in grado di archiviare ed inviare criptovalute.
È permesso l’utilizzo sia di valute virtuali che reali .
Il Metaverso segna una svolta decisiva rispetto all’approccio dell’uomo alla rete, rendendolo molto più attivo, ciò nonostante è necessario attribuire il giusto valore a ciò che è realtà e ciò che è virtuale. Il futuro è sempre più vicino: saremo pronti a gestirlo?.
La redazione di ASFINANZA.