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LA V.A.R. – LA c.d. MOVIOLA IN CAMPO

lultimo tabù del calcio è caduto, o quasi. E’ iniziata la sperimentazione della VAR (Video assistant referees) la moviola in campo.

LA V.A.R. – Video Assistant Referee

Protagonista l’Italia con la Figc che, dopo aver lottato a livello politico per ottenere l’ausilio delle immagini tv per le decisioni arbitrali, ha ottenuto dall’Ifab (International Football Association Board) e dalla Fifa la possibilità di testare la tecnologia per i prossimi due anni.

Test iniziati in occasione della settima giornata della serie A andata in scena lo scorso primo ottobre. In particolare in due partite: Torino-Fiorentina e Milan-Sassuolo

Un primo anno di esperimenti blindati, offline li chiama la Fifa, destinati a tarare il meccanismo soprattutto sul piano tecnico; un secondo di rodaggio autentico su un numero minimo di gare, nelle quali il direttore di gara potrà rivedere una decisione dubbia o prenderne una corretta grazie all’ausilio delle immagini tv e al “filtro” di un collega che non scenderà in campo ma sarà collocato davanti a un monitor. Fase di sperimentazione affidata all’ex arbitro Roberto Rosetti. “Non c’è nessuna incidenza sul gioco e nessuno vuole depotenziare la figura arbitrale”, ha precisato. A Milano, Roma, Palermo e Cagliari il ‘videoarbitro’ starà, durante l’anno, in una control room mentre negli altri stadi il VAR starà su un pullmino, lo stesso usato dalla società che fornisce il servizio della gol line technology (il gol no gol).

“Tutto sarà registrato e refertato. Il materiale passerà tutto alla Fifa e poi all’Università di Bruxelles – le parole del direttore generale della Lega serie A, Marco Brunelli -. Tra due anni ci diranno se e come il modello verrà applicato. La sperimentazione si tiene in sette Leghe. L’essenza del VAR è che l’arbitro continua ad essere l’unico responsabile delle decisioni”.

Ogni VAR, in arrivo soltanto dalla Can A, avrà da seguire cinque partite e in ogni stadio, in tutto l’anno, ci saranno tre test. .

Larbitro alla V.A.R.

Ma a quali situazioni di gioco si applicherà il ricorso alla tecnologia?

La Fifa ha deciso di circoscrivere la sperimentazione della tecnologia video a tre specifiche situazioni di gioco e a una “burocratica”, cioè lo scambio di persona in occasione di cartellini gialli e rossi.

Si tratta delle azioni-decisioni che hanno maggiore impatto sulla partita.

In linea generale (il protocollo deve essere ancora definito nei dettagli), in occasione di un gol il video servirà a verificare che non siano state commesse infrazioni (fallo, fallo di mano, fuorigioco); sulla concessione o mancata concessione di un rigore, il supporto tecnologico potrà chiarire se l’episodio è avvenuto dentro o fuori l’area, o se c’è stato un fallo di mano; l’aiuto esterno arriverà anche sui falli che porteranno a delle espulsioni.

Alle squadra non sarà consentito di richiedere l’uso del video.

A differenza di altre discipline sportive, nelle quali atleti e tecnici hanno la possibilità di richiedere un certo numero di volte il ricorso alla moviola, il modello proposto dalla Fifa per la sperimentazione prevede che siano solo gli arbitri a poter decidere di utilizzare il supporto delle immagini tv.

La tecnologia, secondo le linee guida introdotte dall’International Board e recepite dalla Fifa, non rischierà di rallentare i tempi di gioco perché circoscritta a determinate situazioni di gioco.

Nel caso di ricorso alla moviola dopo un gol, per esempio: il gioco sarà già fermo, perché la palla avrà varcato la linea di porta, e nel tempo medio di un’esultanza l’arbitro e i suoi assistenti saranno in grado di verificare se sia stata commessa un’infrazione che renderebbe il gol da annullare.

In ogni caso, il beneficio di una corretta decisione (si pensi a un rigore dato o non dato) è decisamente maggiore del “costo”. Insomma, la tecnologia sta per “invadere” o “salvare” (dipende dai punti di vista) il calcio.

Notizia positiva o meno? Impossibile dirlo oggi, lo scopriremo solo tra due anni.

Articolo redatto da ANTON FILIPPO FERRARI

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