Dichiarazione di Angelo Artale Direttore Generale di FINCO – Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione.
Il DL Rilancio esclude, senza ragione, alcune categorie di impresa della filiera delle costruzioni, dai benefici collegati alle agevolazioni ecobonus e sismabonus. Il Decreto incrementa al 110% l’aliquota di detrazione spettante per interventi di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, con riferimento alle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
La lettera della norma escude dal beneficio tutti i singoli interventi compreso le sostituzioni di serramenti e schermature solari.
Immediata è stata la reazione delle imprese specialistiche.
“Molte opportunità” ha dichiarato il Direttore Generale di Finco Angelo Artale “ma purtroppo anche molte criticità. A partire dai tempi e dalla ingiustificabile asimmetria di trattamento dei diversi settori industriali in ordine alle percentuali di detrazioni ammissibili, che di fatto si traduce in orientamento ed indirizzo (legittimo ma in questo caso ultroneo) al consumo, suscettibile di potersi dimostrare non in linea con libertà di mercato come prevista anche dalla nostra Carta costituzionale, che all’articolo 41 recita che “l’attività economica è libera”. Tale libertà subisce oggettivamente una forte compressione – sia dal lato impresa che dal lato consumatore – in presenza di condizioni cosi’ platealmente diverse sia economicamente che come tempi di rientro da un lato nell’ambito di una stessa filiera tecnico\industriale, dall’altro nei confronti di una similare platea di cittadini.”
Il Decreto Rilancio prevede, inoltre, che il sismabonus (per interventi antisismici) sia esteso, oltre alle zone 1 e 2 anche alla zona sismica 3 che ricomprende oltre 1000 comuni sul territorio italiano.
Durante il Talk di AS Finanza&Consumo “Diritto all’aperitivo: dialoghi tra saperi dentro l’emergenza” di giovedì 14 maggio, dedicato al tema della liquidità per le imprese, il dott. Artale ha portato all’attenzione del pubblico i rilievi suindicati. Il decreto rilancio, come i precedenti decreti Cura Italia e Liquidità, si inserisce nel contesto di previgenti discipline e nel quadro degli equilibri di mercato esistenti, senza il minimo coordinamento sistematico. Le misure introdotte risultano così per lo più inefficaci, se non addirittura penalizzanti, come nel caso verificato da Finco.
Di avv. Valentina Augello
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