Una lista di 5 regole fondamentali per valutare un buon consulente tecnico di parte.
Il lavoro del Consulente Tecnico Bancario, ovvero Perito tecnico Bancario, riveste un ruolo importante e funzionale sia in fase di consulenza al cliente sia di supporto all’avvocato in fase giudiziale.
Negli ultimi anni, abbiamo visto una forte approssimazione e superficialità su questo tema, dove professionisti di altri ambiti si sono improvvisati in questo campo creando confusione e false aspettative alla clientela.
Trattasi di un contesto che si evolve velocemente in base alle nuove sentenze e interpretazioni dottrinali, oltre che all’applicazione matematico finanziaria dei calcoli utilizzati.
Data la nostra esperienza maturata per mezzo di centinaia di migliaia di pratiche analizzate e migliaia di clienti incontrati, possiamo redigere una lista di 5 regole fondamentali per valutare un buon consulente tecnico di parte:
- ANALISI PREVENTIVA DELLE OPERAZIONI BANCARIE;
- STUDIO DI FATTIBILITÀ;
- CONSULENZA LEGALE;
- EVENTUALE AZIONE GIUDIZIARIA E PERIZIA TECNICO BANCARIA;
- ANALISI DEI QUESITI DEL CTU.
Illustriamole nel dettaglio.
- ANALISI PREVENTIVA DELLE OPERAZIONI BANCARIE:
In questa fase il Consulente deve comprendere la situazione del cliente nella sua completezza, sia se parliamo di Cliente privato sia se parliamo di Società. Ovvero, egli deve capire se vi è una situazione di sofferenza oppure se ci sono difficoltà di gestione.
Le società, in particolare, per definizione presentano una condizione di continuità aziendale e di indebitamento verso terzi.
Un’azione o informazione sbagliata potrebbe provocare rotture relazionali, le quali possono compromettere la mission aziendale.
Il consulente, una volta capita la situazione personale-patrimoniale del cliente, procede o meno al ritiro della documentazione per una valutazione preliminare.
2. STUDIO DI FATTIBILITÀ:
In base alla documentazione fornita dal cliente, il consulente deve effettuare un controllo tecnico giuridico utilizzando gli stessi dati che poi eventualmente dovrà utilizzare in perizia, in quanto, un errore di valutazione iniziale, potrebbe far partire un’azione legale con un’aspettativa del cliente difforme da quella reale.
Una volta effettuata un’analisi completa della documentazione e con l’analisi elaborata, è opportuno fissare immediatamente un appuntamento con il consulente, al fine di evidenziare le anomalie riscontrate e le possibilità di svolgimento dell’operato.
Ci sono analisi che non necessitano della consulenza del legale, in quanto la sola informazione e conoscenza della propria situazione reale può sbloccare il cliente in un risultato immediato, come ad esempio un tasso di fisso alto sottoscritto che può essere rinegoziato o surrogato.
3. CONSULENZA LEGALE:
Il legale ha un ruolo fondamentale, per non dire primario. È importantissimo che il cliente si confronti con il reparto legale una volta ricevute le analisi tecniche, in quanto è in questa fase che si definisce la necessità di gestire o meno la situazione a livello giuridico.
Il reparto legale deve comunicare direttamente con la parte tecnica perché, laddove ci siano delle particolarità da rilevare o da far emergere sull’eventuale perizia, il perito deve adeguarla.
4. AZIONE GIUDIZIARIA E PERIZIA TECNICO BANCARIA:
Una volta che il legale incontrato il cliente e visionato le analisi tecniche prospetta l’azione legale, il Consulente tecnico di parte inizia l’elaborazione della perizia tecnica da depositare.
La perizia deve tenere conto della strategia del legale, dell’evoluzione della giurisprudenza bancaria e l’aggiornamento tecnico matematico dei prodotti bancari.
5. ANALISI DEI QUESITI DEL CTU:
I quesiti che il giudice chiede al CTU sono fondamentali per la buona riuscita dell’operato tecnico, in quanto nella fase delle operazioni peritali, il consulente si troverà a dover discutere nell’ambito tecnico richiesto dal giudice. Il consulente deve sempre essere allineato con il cliente ed avvocato anche per valutare un eventuale transazione tra le parti.
Antonio Suero, esperto in Consulenza Tecnico Bancaria, Presidente di AS FINANZA & CONSUMO.
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Sono perfettamente d’accordo e in linea con il servizio.
Troppa approssimazione in virtù del mancato ascolto nei confronti dei clienti, dote assai rara in un consulente dove la sfumatura il dettaglio può fare la differenza nelle azioni da intraprendere.
Non sempre la “Guerra” è necessaria per essere efficaci ed incisivi con un Istituto di Credito!
Importante dotarsi di Professionisti esperti ed aggiornati che possono far emergere punti nevralgici i famosi nervi scoperti della controparte!
Complimenti allo Staff redazionale di AS FINANZA per le tematiche trattate molto interessanti ed utili per gli operatori del settore.